Il progetto RESTRUCTURE, che si è concluso ufficialmente lo scorso Gennaio, ha verificato un sistema su scala semi-pilota di circa 74 kWh di capacità, che era stato costruito e messo in funzione presso il Juelich Solar Tower (STJ), in Germania.
Anche se la capacità di immagazzinamento era relativamente bassa, è stata la prima volta che un concetto di questo tipo è stato validato in condizioni quasi realistiche per applicazioni di immagazzinamento del calore termochimico.
La novità del design del reattore riguarda l’uso di una struttura ceramica a nido d’ape monolitica come elemento costitutivo, nella quale il materiale attivo può essere incorporato in diversi modi. Questa struttura è molto simile ai “mattoni” di ceramica usati nei convertitori catalitici dei veicoli a motore.
I materiali usati sono a base di ossido di metallo (per es. ossido di cobalto e ossido di manganese. È stato necessario una sostanziale attività di sviluppo nell’ambito del progetto per produrre il nido d’ape di ossidoriduzione su vasta scala e il team del progetto ha dovuto affrontare diverse sfide.
Alcuni esempi di tali sfide sono il raggiungimento di un buon compromesso tra la stabilità strutturale in condizioni operative e le prestazioni dell’ossidoriduzione, nonché l’ampliamento delle strategie di produzione inizialmente sviluppate su scala di laboratorio. Il consorzio del progetto però aveva già previsto la maggior parte di queste difficoltà e in diversi casi aveva sviluppato soluzioni alternative di riserva.
I vantaggi delle strutture a nido d’ape monolitiche sono legate a un design più semplice per il reattore e l’inerente modularità di un sistema di questo tipo.
Maggiori informazioni: http://www.heatexchanging.it