L’associazione di categoria WindEurope riferisce che l’energia eolica negli stati membri dell’UE fornisce oltre la metà di tutta la nuova capacità di produzione, con la maggior parte di energia fornita dall’eolica onshore.
Nel primo semestre del 2017 sono stati installati circa 4,8 GW di nuovi impianti eolici onshore, e il settore ha attratto 5,4 miliardi di euro (6,4 miliardi di dollari USA) in nuovi finanziamenti attivi nello stesso periodo; dati comparabili hanno visto 1,3 GW di impianti installati offshore e 2,9 miliardi di euro (3,4 miliardi di dollari) di finanziamento. WindEurope prevede che il 2017 sarà un anno record per le installazioni, con oltre 10 GW di nuovi eolici su terraferma (e 3,1 GW in mare aperto) installati nell’UE-28.
Da segnalare, l’energia eolica europea ha infranto a ottobre 2017 un nuovo record di generazione giornaliera, quando ha fornito il 24,6% della domanda di energia elettrica dell’UE. Alla fine di giugno 2017, l’UE aveva circa 160 GW di capacità eolica (145,5 GW a terra) e otto stati con oltre 5 GW installati.
Guardando al futuro, le tendenze attuali non dovrebbero cambiare nel breve termine e sembrerebbero destinate a rimanere forti fino al 2020.
Si prevede che il mercato europeo rimarrà tuttavia molto concentrato. Solo tre paesi – Germania, Regno Unito e Francia – rappresentano oltre l’80% delle installazioni onshore dell’UE, lo schieramento fino al 2018 è destinato a prevedere la Germania (il leader del mercato), il Regno Unito, la Francia, la Spagna e i Paesi Bassi.
Gli stati che già raggiungono gli obiettivi possono rallentare lo sviluppo, altri si affretteranno a rispettare gli impegni. Altri ancora, avendo già raggiunto obiettivi, continueranno a svilupparsi senza sosta, motivati da obiettivi climatici ed energetici a più lungo termine; Danimarca e Svezia, ad esempio, stanno prendendo di mira il 100% di energia rinnovabile rispettivamente nel 2035 e nel 2040.