Avreste mai pensato che le ali dei gufi possano rivelare il segreto per risolvere il problema del rumore delle turbine eoliche? Siamo circondati dalle meraviglie nascoste della natura, in gran parte invisibili ai nostri occhi, e alcune di queste possono avere implicazioni importanti anche per l’industria dell’energia rinnovabile.
Uno dei limiti degli impianti eolici è il rumore, che ne impedisce la diffusione vicino alle zone popolate. Le turbine, mosse dal vento, generano elettricità a emissioni zero, ma il rotore utilizzato per convertire l’energia cinetica delle pale in energia elettrica produce troppo rumore, con effetti negativi sulla vita terrestre e marina.
Alcuni ricercatori dalla Cina e dal Giappone stanno cercando ispirazione proprio dalle ali del gufo per migliorare la rumorosità degli impianti eolici.
I gufi sono infatti predatori che sfruttano la loro silenziosità per sorprendere le prede. Le ali hanno un’apertura relativamente ridotta, ma ampia rispetto al peso totale: significa che rispetto ad altri uccelli i gufi hanno bisogno di uno sforzo minore per rimanere in aria.
Il professor Hao Liu, dell’Università di Chiba, in Giappone, ha dichiarato: “I gufi sono conosciuti per il loro volo silenzioso, grazie alle loro tipiche ali, normalmente caratterizzate da una sfilacciatura frontale e superfici di velluto. Volevamo capire come queste caratteristiche influenzano la produzione di forza aerodinamica e la riduzione del rumore, e se potrebbero essere applicati altrove”.
La ricerca ha richiesto l’uso avanzato di computer modeling e ha analizzato matematicamente i modelli delle ali di gufo, con e senza sfilacciature frontali, utilizzando grandi simulazioni vorticose usate nella dinamica dei fluidi computazionali per simulare i flussi dell’aria. Inoltre, hanno utilizzato la velocimetria ad immagini di particella (PIV), un metodo ottico di misura globale del campo di moto di un fluido, e misurazioni di forza in un tunnel con vento a bassa velocità.