Particolare importanza riveste l’odorizzazione del metano distribuito ad abitazioni e industrie: per odorizzazione del gas si intende l’introduzione nel gas distribuito, di per sé privo di odore, di una sostanza chiamata odorizzante che conferisce al gas il caratteristico odore agliaceo; tale odore consente di avvertire nell’aria la presenza del gas prima che si creino condizioni di pericolo per esplosività e tossicità.
Per l’odorizzazione del gas sono richieste numerose qualità, tra cui elevata odorosità, elevata riconoscibilità, elevata miscibilità nel gas, scarsa reattività chimica con la tubazione, scarsa reattività chimica con il gas e scomparsa dell’odore con la combustione.
Tra le varie sostanze rese disponibili dalla chimica industriale i mercaptani si sono dimostrati assai validi; in particolare il Ter-butil mercaptano ha odore molto intenso e caratteristico e ne sono sufficienti 10 mg/Stm³ standard, anche se deve essere impiegato in miscela con altri mercaptani per evitare il congelamento.
Molto impiegata anche una seconda sostanza della famiglia chimica dei solfuri organici denominata tetraidrotiofene, nonostante sia classificato come gas tossico dalla vigente normativa: in questo caso ne sono sufficienti 35÷40 mg per odorizzare efficacemente 1 Stm³ di metano.
Dagli ultimi anni dello scorso decennio ha preso il via in Germania l’impiego di odorizzanti senza zolfo, al fine di contrastare il fenomeno delle piogge acide, composti essenzialmente da metilacrilato ed etilacrilato, ma ad oggi l’uso in Italia non è consentito dalla normativa vigente.
L’odorizzazione avviene normalmente nei siti in cui il gas è consegnato dall’azienda trasportatrice all’azienda distributrice; in tali siti, prima dell’odorizzazione, il gas viene filtrato, eventualmente preriscaldato, decompresso e misurato. Possono tuttavia essere presenti impianti di ri-odorizzazione a valle di questi siti, al fine di raggiungere un livello di odorizzazione soddisfacente.
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