Oggi, concetti come manutenzione, prevenzione guasti, ecc. vengono considerati e analizzati già durante la progettazione di una nuova macchina. L’insorgere di un guasto può infatti tradursi in notevoli sprechi di denaro, che quindi si deve cercare di prevedere e ridurre al minimo possibile. Oltre al danno economico per la sostituzione del componente danneggiato si ha una serie di costi indiretti quali mancata produzione/erogazione del servizio, scarsa qualità del prodotto, riduzione dei volumi di produzione, ritardo nelle consegne e così via.
Risulta quindi fondamentale prevedere un piano dettagliato di manutenzione preventiva per ridurre al minimo la probabilità di guasto. Tradizionalmente, la manutenzione è nata con due obiettivi principali: ripristinare le funzionalità interrotte in seguito all’insorgere di guasti e impedire o limitare l’insorgere di guasti e/o l’impatto sulle funzionalità del sistema. Nel corso degli anni, tuttavia, il termine ‘manutenzione’ ha subito diverse mutazioni e attualmente l’obiettivo della manutenzione è quello di massimizzare la vita utile della macchina con il minimo costo globale cercando di ridurre la durata e la frequenza dei guasti.
La progettazione di una macchina deve quindi tenere conto del tipo di manutenzione cui sarà soggetta; se il manutentore è attrezzato per operare in maniera predittiva, la macchina deve permettere l’inserimento della strumentazione per i rilievi, oppure integrarla a bordo macchina. La Manutenzione su condizione (Condition Based Managment o CBM) costituisce un’alternativa rispetto alla programmazione degli interventi a determinate scadenze temporali, essendo legata alla conoscenza dello stato attuale del sistema. Ne risultano un aumento della disponibilità e della sicurezza del sistema e una diminuzione dei costi. Oltre a informazioni sullo stato di un componente o sistema, la manutenzione su condizione richiede la conoscenza delle modalità di guasto e dei fenomeni di degrado, il monitoraggio delle condizioni in esercizio, la tempestiva rilevazione e identificazione delle condizioni di guasto, degrado e pre-guasto e la capacità di predire la ‘vita utile residua’ a partire dai risultati del monitoraggio.
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