Un centro di ricerca americano ha recentemente sviluppato diversi tipi di plastica e tecnologie di riciclo che includono un processo per la conversione della plastica in nanofibre studiate specificatamente per identificare e attaccare le infezioni fungine e, in più, è in studio un nuovo metodo di riciclo dei CD in materiali plastici non tossici che serviranno per la purificazione dell’acqua e per le medicine. Più specificamente, un team di ricercatori ha creato un catalizzatore chimico che può essere usato per una più economica produzione di plastica biodegradabile a base di piante.
Il metodo in auge per convertire le piante in plastiche biodegradabili include l’utilizzo di metalli pesanti all’interno del processo, questi metalli pesanti sono difficili da rimuovere, infatti solitamente rimangono nel materiale e non si decompongono nel tempo.
Invece questo nuovo catalizzatore è una sostanza organica che abbassa l’energia richiesta per la conversione dalla pianta alla plastica. Già con il nuovo catalizzatore l’impatto inquinante sull’atmosfera si riduce considerevolmente. Per il fatto di non contenere metalli pesanti i ricercatori dichiarano che esso, insieme alla plastica stessa, si disperderà nell’ambiente. In questa prospettiva si è creata un’alternativa al riciclaggio della plastica senza dispersione di metalli pesanti nell’ambiente.
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